La fonte dalla quale estrapolare il giusto significato del termine “growth mindset” ci viene descritto ed illustrato dalla dottoressa Carol S.Dweck nel suo libro mindset.
In sostanza consiste nell’approccio di base che si ha nell’implementazione di una strategia di Growth Hacking in qualsiasi progetto ed in qualsiasi azienda.
Esso come descritto nel Libro di Raffaele Gaito, (Growth Hacking mindset”Non esiste innovazione senza sperimentazione“), si compone di 4 tappe o elementi fondamentali attraverso i quali si sviluppa l’intero processo.
Sperimentare
Chi ha e chi utilizza questo tipo di approccio nella sua vita lavorativa nonchè nella sua vita privata, è una persona molto orientata e guidata dalla sperimentazione.
E’ un soggetto a cui piace testare.
Ma cosa significa “testare”?
Significa essere in grado di fare un passettino indietro, mettere in dubbio tutte le proprie certezze, tutto quello di cui si era a conoscenza ed ammettere di saperne poco o nulla su quello specifico progetto o argomento.
Significa testar nuove idee sul campo e vedere cosa succede.Ance se non è per niente facile un tale approccio, questo si può riassumere come il concetto principale alla base della metodologia “Growth”.
Difatti nessun esperto ti dirà mai niente del progetto argomento della questione fin quando non inizierà a testare e a sperimentare.
Al limite potrebbe essere di supporto e guidarci nell’implementazione e nell’adozione della strada da percorrere.
Growth Mindset: Approccio Data-Driven
Attraverso cosa e come si riesce a validar un esperimento in corso d’opera?Semplice attraverso lo studio dei dati che ricaviamo sperimentando.
Quindi, il mindset nel Growth Hacking deve essere molto “Data Driven”.I dati raccolti dai nostri esperimenti saranno di 2 tipi:
- Dati Quantitativi
- Dati Qualitativi
DATI QUANTITATIVI
Sono rappresentati dai “numeri” “percentuali”, in pratica da tutto ciò che è misurabile e quindi facilmente confrontabile, classificabile e interpretabile.
Ci permettono di avere una visione d’insieme.Alcuni utilizzi tipici sono:
- Cercare di confutare un’ipotesi emersa precedentemente attraverso l’analisi dei competitor, durante un brainstorming in fase di generazione idee per gli esperimenti.
- Misurazione di alcuni trend in situazioni particolari della vita di un’azienda come potrebbe essere il lancio di un nuovo prodotto sul mercato, la modifica di una funzionalità di un prodotto ecc.
- Confronto di gruppi di dati che hanno dei parametri diversi o che siano arrivati da diverse fonti, da clienti di demografia diversa.
- Verificare una relazione causa-effetto per comprendere se essa sia influenzata da qualsiasi fattore(interno o esterno), oppure sia del tutto casuale.
DATI QUALITATIVI
Sono rappresentati da quei dati che prendono in considerazione il “fattore umano”, non sono rappresentati dai numeri e spesso sono poco tangibili e non quantificabili.
Sono rappresentati da quelle informazioni che descrivono un argomento non misurarlo.
Essi sono rappresentati dai feedback dei clienti.
Quindi essendo un approccio “Data Driven” bisogna sapere e tenere in considerazione 3 aspetti:
- Essere a conoscenza di quali dati saper leggere e prendere in considerazione.
- Interpretare i dati presi in esame.
- Prendere decisioni in base ai dati raccolti ed interpretati, quindi eseguire un processo decisionale guidato e basato sui dati.
Quindi chi è Data-Driven, chi adotta il Growth Hacking Mindset, misura ed interpreta i dati e basano le loro decisioni all’analisi dei dati raccolti.
Molte aziende secondo Raffaele e con lui mi associo, dicono di essere Data-Driven ma, in sostanza riducono la loro attività di analisi alla semplice sbirciatina alla dashboard aziendale e alla considerazione di un paio di grafici a torta per poi tornare alla loro quotidianità.
Chi non è guidato dai dati viene guidato dalle urgenze, il che non è il massimo nella pianificazione di processi aziendali.
Growth Mindset: La Creatività
Nell’ambito Digital molto spesso si da grosso peso all’aspetto dei dati, tralasciando quello che rappresenta la creatività nel processo di growth mindset.
Addirittura molti pensano che i due elementi siano agli antitesi.
Essere creativi all’inizio di un processo risulta molto importante.
Dobbiamo sviluppare un processo “Creativo-Data-Driven” e fare della creatività il nostro pane quotidiano e non fine a se stessa.
Essa infatti serve sia nella fase di sperimentazione che nella fase di validazione eseguita a “valle” attraverso l’analisi dei dati scaturiti.
La creatività non è dono solo di pochi ma può e deve essere sviluppata e migliorata attraverso l’allenamento, attraverso la stimolazione.
In altre parole dobbiamo considerare la creatività come un muscolo, per far sviluppare e migliorare il quale c’è bisogno di esercizio.
Le Domande
Cosa ci azzeccano le domande, quando noi ci dobbiamo concentrare nel dare risposte?
Ehh amici quì casca l’asino.
Dobbiamo modificare “focus” ed atteggiamento se vogliamo avere il giusto “mindset” nel processo di Growth Hacking, concentrando la nostre attenzione sulle “DOMANDE”, perchè esse sono la chiave della questione.
Sono le domande che mettono in moto la creatività, la sperimentazione.
Esse dovrebbero rappresentare la nostra “bussola” la nostra “North Star” attraverso cui ci orientiamo e dicidiamo il percorso da intraprendere.
Smettiamo di porre il focus su quali siano le risposte giuste e poniamolo sulle giuste domande.
CONCLUSIONE
Grazie di aver letto questo articolo fino in fondo nel quale ti ho illustrato la giusta visione secondo me del Growth Hacking Mindset e di come lo si debba implementare nella propria strategia aziendale e di quali elementi tenere in considerazione nel farlo.
Sarei felice di una tua visione del giusto mindest da adottare nel processo di Growth Hacking, di come lo state implementando, magari in un commento quì sotto.